“Poi càpitano dischi come questi che hanno in sé una storia che non può lasciare indifferenti.”
“Gradevole e di classe.[...] la prova del terzo album è passata, anche se ho come la sensazione che il bello debba ancora venire…O divenire?”
“Then the beautiful instrumental “Golden Dawn” closes an album that is really worth listening to...”
“The Magic Park of Dark Roses": Un sound decisamente ed orgogliosamente vintage, dark ed hard memore di certi Uriah Heep, ma non solo. Una voce splendida (Cinzia Catalucci) ad aggiungere quel tocco in più.”
“De overtuigende, zeer diverse nummers en de prachtige stem van Catalucci maken van The Magic Park Of Dark Roses iets bijzonders, een album waar je maar al te graag voor gaat zitten”
“The Magic Park of Dark Roses è veramente un grande ritorno per gli umbri, in continua crescita e sempre più consapevoli dei loro mezzi, che sospingono un percorso tanto vintage quanto affascinante”
“47 minuti di musica per un concept album suddiviso in dieci tracce di grande impatto emotivo, dalla prima all’ultima.”
“The Magic Park Of Dark Roses fait entrer le Old Rock City Orchestra dans une nouvelle dimension, celle du renouveau en cours du rock progressif italien.”
“Un rock sanguigno che sa essere pure raffinato ed attento al minimo particolare. Insomma: tra le migliori uscite discografiche italiane dell’anno.”
“With a good quality production to boot, this third album from the band strikes me as being their possibly strongest achievement to date. A solid, high quality production on all levels.”
“L'instrumental Golden Dawn [...] Un final en apothéose pour un album passionnant.”
“Dieci tracce in cui il filo conduttore rimane un progressive rock di straordinaria levatura [...] Altra prova maiuscola di questa formazione umbra, ormai capofila della nuova stagione del prog-rock tricolore.”
“[...] Old Rock City Orchestra, capaci di sfornare un nuovo piccolo gioiello. Ormai una certezza nel panorama nazionale.”
“[...]un album le cui dieci tracce si incastonano perfettamente nella tradizione hard/prog nostrana del passato e del presente, aggiungendo anche graditi elementi nuovi senza snaturarne l’essenza.”
“[...] un beau mélange musique psychédélique, de rock progressif, blues-rock, hard-prog bien enrichi par des ambiances classiques & symphoniques.”
“Album emozionante, intenso, oscuro e sinfonico, The Magic Park Of Dark Roses è un viaggio affascinante nella migliore tradizione della musica rock progressiva: per gli amanti del genere un ascolto obbligato.”
“ニュー・トロルスを思わせるキーボード入りハード・ロックを軸に、神秘的な3曲目やヴァイオリンとフルートを配したクラシカルな4曲目などダークな夢想を持った曲も交え、女性ヴォーカリストも妖しさを前面に”
“Dieci canzoni per intraprendere un lungo viaggio nella fantasia musicale, dove passato e presente si incontrano saldandosi in maniera perfetta.”
“Gli Old Rock City Orchestra sono una band di Orvieto che, dopo aver sperimentato diverse formazioni, ha finalmente raggiunto il suo equilibrio ideale. Oggi, il trio segue un percorso ben preciso, seguendo le orme del prog-rock, passando per sonorità psichedeliche e immagini oniriche.”
“[...] plutôt que de vous précipiter vers les sempiternelles élucubrations de groupes qui n’ont (hélas) plus grand-chose à dire, on ne peut que vous conseiller d’aller dénicher des petits joyaux.”
“Il nuovo “volto musicale” degli Old Rock City Orchestra è già riconoscibile nell’incisione in studio di Need, brano cover degli italiani Circus 2000”
“The second album from Italy's Old Rock City Orchestra marks a stylish departure for Italian symphonic progressive rock”
“Una band che sa rendere il sound vintage degli anni 70, molto attuale. Hanno inciso due ottimi album e noi di Tuttorock ci siamo fatti raccontare la loro storia con quest’intervista che ha coinvolto tutti i ragazzi della band.”
“[...] un prog moderno e apprezzabile anche dai non appassionati del settore.”
“[...] nome lungo e piacevole da pronunciare, perché già dal nome si respira aria di musica di alto livello.”
"The overall sound draws on what now is called classic rock, all the tracks are played with enthusiasm and vitality, they're sprinkled with a touch of psychedelia and heartfelt melody..."
““Back to Earth” è senza dubbio un lavoro spontaneo e genuino, magari un po’ lontano dal comune sentire “sinfonico” o “sperimentale” e più vicino al rock sanguigno e passionale, ma certamente interessante e ben suonato. Una musica un po’ “diversa” in un genere (?) già “diverso”.”
“Con due album in dote (“Once Upon A Time” e “Back to Earth”) gli Old Rock City Orchestra si collocano tra le migliori sorprese del Festival.”
“Un album dont il serait dommage de se priver...”
“Iniziano l’esibizione con il brano Feelin’ alive, una strisciata hammondiana chiudi gli occhi e sei catapultato nel 1968 ad un concerto degli Iron Butterfly con In na gadda da vida. Meraviglia.”
“Intervista agli Old Rock City Orchestra. Gli Old Rock City Orchestra ospiti della rubrica “L’artista racconta”.”
“Gli Old Rock City Orchestra arrivano volentieri dritti al “punto” evitando inutili orpelli, mixando sapientemente suoni e parole, creando paesaggi sonori che denotano una “cultura musicale” di tutto rispetto.”
“Gli Old Rock City Orchestra sono eleganti nell’amalgamare rock, psichedelia e hard blues, regalando momenti sognanti ed ottimi cambi d’atmosfera, passando agevolmente tra i vari generi con padronanza del songwriting ed ottima personalità.”
“La progressione temporale, la ricerca continua, il bisogno del miglioramento passo dopo passo, rappresentano davvero un moto “PROG”, che diventa un’attitudine mentale e non la mera somma di tastiere vintage.”
“[...] it's discovering something unique and slightly off-the-wall that really excites [...]”
"...questo CD è davvero una mela tentatrice. Da cogliere"
“Old Rock City Orchestra, with blues based, carefully psychedelic-laced rock as their specialty and a slight tendency to throw in some jazz and jazz rock-tinged elements on occasion too.”
“Ecco così che esiste chi sa portare avanti la cultura rock senza scadere nell'operazione nostalgia, ma con bravura e classe da vendere, sono questi i progetti che dovrebbero avere rilievo”
“Echi degli EL&P più acustici su "Melissa" e dei primi Jethro Tull su "My Love" potrebbero essere citazioni indicative per una band che è riuscita ad assottigliare artisticamente la distanza spazio-tempo.”
“[...]un altro buon lavoro di progressive rock italiano con voce femminile.”
“Puro divertimento, una ventata d’aria fresca nel panorama musicale italiano, sempre troppo “finto” e impegnato ad apparire e non ad essere.”
“[...] siamo catapultati subito in uno strano antico mondo fatto di filastrocche e atmosfere a tratti barocche.”
“Le sfumature color porpora di allucinati alberi rilevano inequivocabili richiami a riverberi lontani di visioni lisergiche, marcatamente psichedeliche.”
“Il cd è ben confezionato e tendente al colore viola, cosa per me molto "importante", ascoltando si capisce come mai questa tendenza, in quanto la psichedelia, che spesso viene associata a questo colore, si fa strada da tutte le parti, ma soprattutto in tutte le note.”
“Gli Old Rock City Orchestra sembrano usciti da qualche locale dei sobborghi statunitensi degli anni ’60-’70.”
““Once Upon a Time”. C'era una volta. Titolo più azzeccato gli Old Rock City Orchestra non avrebbero potuto trovare per “etichettare” una proposta musicale che fa' della fascinazione per certi suoni e certe atmosfere del passato, il suo punto di forza.”
“E appena premi play l’idea che ti sei fatto non fa che essere pienamente confermata. E ne sei contento.”
“Old Rock City Orchestra e la musica "fiabesca"”
“Album di successo, videoclip e tante news. Questi sono gli Old Rock City Orchestra. Il successo e il prestigio della band tutta orvietana ha avuto una sonora impennata negli ultimi tempi [...]”
“Un lavoro ricco di particolari musicali che rendono unico ogni brano: “Once upon a time” degli Old Rock City Orchestra.”
“Prendete un po' di Blues alla John Mayall, una parte di Deep Purple degli anni di Shades, un assaggio di vecchio Rock'n'Roll, oltre a dosi di King Crimson e Jethro Tull. Agitate bene ed ecco uscire per il lettore Cd un progetto nato a Orvieto.”
“C'era una volta il vinile dei bei dischi dalle copertine meritorie di cornici e dai suoni caldi, sprigionati da quell'aratro fedele che era la puntina dei giradischi. "C'era una volta" si intitola pure l'album d'esordio degli orvietani Old Rock City Orchestra [...]”
“Quarant'anni fa, San Francisco sarebbe impazzita per questa band, affascinante per il suo impatto musicalmente vagamente freak.”
“Una band che sin dal nome sembra voler dettare le regole della propria musica, ma che in realtà ha più sfumature di quelle che persino il titolo vorrebbe delineare. Una classicità moderna?”
“E' stato davvero un gran piacere ascoltare “Once Upon a Time” della band orvietana degli Old Rock City Orchestra. Il progetto è nato tre anni or sono con i migliori presupposti di un rock psichedelico/progressive rock settantiano ma anche con frequenti e curiosi inserti pseudo-sinfonici (violini in primis). Il sound che si viene a creare è senz'altro elegante e costruito certosinamente con tutti i crismi e tutta la professionalità di musicisti di certo non alle prime armi.”
“Un album maturo e pieno di passione, lontano dalle mode e capace di donare agli amanti di un certo rock emozioni intense, senza necessariamente doversi sporcare le dita con la polvere depositata sui vecchi vinili. Lunga vita al rock and roll!”
“ケイト・ブッシュ並みの個性派女性ヴォーカルを擁するイタリア新鋭が登場。エッジの効いたハード・ロックから本格派ブルース・ロックまでを見事に歌いこなすこのヴォーカル、ぜひ聴いてみてほしいです!”
“The overall sound of the band draws abundantly on the influences of the past and Jefferson Airplane or Affinity come to mind but the enthusiasm of the musicians involved in this project is great and the result is a fresh album of timeless songs that in my opinion is worth listening to. Well, if you like Italian bands such as Circus 2000 or Wicked Minds have a try!”
“[...] dopo aver sentito bene questo esordio, pur sapendo di rischiare d’apparire campanilisti, si è molto orgogliosi di dire che gli Old Rock City Orchestra sono al cento per cento un patrimonio tutto italiano.”
“In Italia fa sempre un certo effetto ascoltare del Rock Psichedelico misto a Blues e Prog, un filone spesso troppo trascurato a causa delle poche vendite in ambito (perchè bannato dai media), questo è un peccato perché è degno di nota, specie se è ben eseguito e composto con le idee giuste come in questo caso.”