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BAD BONES / Press

“Dopo il già buono ‘Smalltown Brawlers’, che convinse a tal punto da meritarsi una pubblicazione ufficiale ad un anno dalla sua prima uscita, i Bad Bones non hanno certo tirato i remi in barca. La partecipazione a numerosi festival nella nostra penisola, tra cui ci piace ricordare l’Italian Headbangers Festival (un’iniziativa organizzata, suonata e vissuta solo da band italiane, esibitesi a prezzo politico nella primavera ed estate 2010), e soprattutto un tour negli U.S.A., portando il loro hard rock dal sapore southern in ben 22 locali, che forse saranno pochini per i 50 Stati che compongono la Federazione, ma sono tanti per chi proviene da questa parte dell’oceano, sono le tappe più significative che contraddistinguono i Bad Bones attuali. Alcuni brani, in particolare l’ottima ‘Ghost Town Blues’ e la cantilena piena di slide di ‘Don’t Let The Spirits Get In’, sono impregnati della visionarietà che solo certi .... continua”

“Tornano i Bad Bones, e lo fanno con un album che risente moltissimo della loro esperienza live negli States. Difatti quello che emerge da una produzione più che sufficiente, è un hard rock dalle tinte hot di puro stampo statunitense. Le influenze sono molteplici in A Family Affair, ad iniziare dalle band street degli 80's di Los Angeles: c'è molto di Ac/Dc e Rose Tattoo, quindi avrete capito senza dubbio che di carne al fuoco ce n'è davvero molta. La band è affiatata e si sente, con una sezione ritmica davvero sugli scudi. Avere una chitarra sola però penalizza un sound che potrebbe essere sicuramente più intrigante con arrangiamenti migliori. I pezzi presenti sull'album sono 12, e personalmente mi sento di promuovere a pieni voti una band come i Bad Bones, che aiutati da un sound volutamente "grezzo", si candidano ad emergere prepotentemente dall'underground, e pronti ad accettare la grande sfida per il grande salto. In bocca al lupo ragazzi!”